Come avevamo già annunciato, è iniziata la tanto attesa rassegna teatrale a cura del Polo Artistico Torrese... E Noi, per tutti i lettori abbiamo deciso di allegare allo spettacolo (e al dibattito che ha seguito la godibilissima performance) una breve recensione a cura della Responsabile della nostra "commissione scrittura" Maria Clara Esposito:
Testo di Miriam Lattanzio
con: Marina Cavaliere, Giovanna Marziano, Alessandra Mirra.
Realizzazione scenica: Sissi Farina e Anna Verde
Costumi: Roberta Mattera
Regia: Niko Mucci
Ida è una ragazza seria, timida, introversa. Senza ambizioni o particolari slanci verso la vita. Apparentemente bloccata nella sua insulsa quotidianità.
Ada è l’opposto. Nessun limite, nessun freno, nessun senso di responsabilità. Apparentemente libera e felice e dalla vita avventurosa e spregiudicata.
Curiosamente queste due donne sono amiche di vecchia data e si rincontrano dopo vent’anni al Bar di Edo per raccontarsi e raccontarci di loro e per risolvere un piccolo enigma che è rimasto come una macchia sulla vita di entrambe.
Il motore dell’azione viene offerto da un ambiguo cameriere, uno di quelli in cui continuamente ci si imbatte: invadente, irritante, galante ai limiti dello stalking.
Al pubblico il compito di scoprire cosa unisce e cosa dis-unisce questi tre personaggi, ma soprattutto cosa si nasconde sotto la loro maschera.
In che misura Ida è costretta nella sua normalità? Quanto Ada è audace e intraprendente?
Ma soprattutto chi è davvero questo curioso cameriere?
Quello che ci chiederemo, per tutta la durata, è a chi somigliamo di più.
Quello che scopriremo, distratti dal bianco e dal nero dei costumi e della scenografia, è che c’è un piccolo romantico giallo che riguarda un pastello azzurro oceano. E che quei personaggi, con le loro sconfitte, i loro camuffamenti e le loro false conquiste, in fondo, siamo noi.